lunedì 24 dicembre 2012

Imperativi per scampare o, almeno, arrivare pronti al proprio suicidio



Tieni sempre a mente gli errori fatti, ripetili nella tua mente uno dietro l’altro, senza aspettarti di trovare conforto e comprensione in nessuno. 

Abituati al fallimento.

Concentrati sulle cose semplici, sul fare la spesa, sul portare il cane al parco, sul cucinare qualcosa.

Risolvi situazioni banali per sentirti ancora in grado di fare qualcosa.

Cerca di recuperare un’amicizia deteriorata dalle delusioni. 

Vinci la solitudine uscendo con le persone anche se non ti piacciono. 

Trova conforto in una chat con chi non hai mai nemmeno guardato negli occhi e che anche se stai piangendo non lo sa. 

Cerca di recuperare quello che fino a 5 anni fa ti rendeva felice e ti dava uno scopo. 

Impegnati affinché quello che hai sia abbastanza. 

Fai elenchi di cose per cercare di mantenere il controllo.

Mantieni il controllo.

Ragiona per punti e datti obiettivi ed imperativi.

Non perdere il ritmo.

Non perdere la concentrazione.

Mangia, bevi e dormi con regolarità.

Ricordati le medicine.

Non lasciare che nessuno comprenda a pieno le tue preoccupazioni e che nessuno sia davvero cosciente di quanto è profondo e buio il buco nel quale stai precipitando.

Allenati al pensiero di non esistere più.

Mostrati forte, sorridente, positivo.

Non mostrare il fianco, non fidarti di nessuno, cammina con spalle dritte e testa alta.

Ricerca le tue giustificazioni nel dare conforto agli altri, ma non aspettarti conforto da nessuno.

Tieni sempre a mente che stai precipitando, e quindi tienti pronto all’impatto.

Nel frattempo cerca appigli, cose semplici, che attutiscano la caduta, magari una cena con chi ami o un tè caldo con una amica.

Progetta qualcosa di nuovo e cerca di crederci ancora.

Non avere aspettative elevate.

Mantieni sempre addosso questa maschera, cosicché dietro di essa tu possa startene rintanato e al sicuro, dove nessuno può vederti.

E lì dietro, lascia che succeda di tutto…tagliati, guarda scorrere il sangue, insultati, suicidati, fai delle stragi.

Allenati ancora al pensiero di non esistere più.

E fino a che avrai questa maschera sorridente sulla faccia e una buca di cento metri sotto i piedi, vuol dire che sei ancora vivo. Inizia a preoccuparti quando la maschera cadrà, perché probabilmente significa hai toccato il fondo della buca.

A questo punto, cerca un’arma.

Assicurati che sia efficiente, funzionante e completa.

Davanti alla specchio.

Guardati negli occhi.

Senza rimpianti e senza rimorsi.

1 commento:

  1. eh i bei tempi! quando eri pronta alla morte! adesso com'è? Nella tua comoda vita di successo?

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