La domenica pomeriggio è in assoluto
il momento che attendo di più nell’arco della settimana, perché
il cazzeggio e l’ozio prendono il sopravvento sulla poca voglia di
vivere che posseggo e che contraddistingue invece altre sciocche
giornate come il sabato, in cui ci si sente in dovere di divertirsi,
fare shopping, uscire la sera, portare al parco il cane, suonare,
leggere o bere.
Il sabato è una giornata estremamente
faticosa. Soprattutto per chi, come me invece, non aspetta altro che
cagarsi malamente sul divano con il mal di testa perché si è stati
troppo in casa e con le patatine e le caramelle di Halloween, che da
gommose sono diventate secche, e le sigarette e un bicchiere di
ginger sgasato e caldo. Queste sono le cose che rendono meravigliosa
la mia esistenza, ma purtroppo, siccome a volte sono vittima della
mia autostima, il sabato tendo a non ammetterlo e a darmi un tono. E
tutta questa immensa voglia di vita si riversa sulla domenica. In
particolare sulla domenica pomeriggio. In particolare d’inverno.
Quando anche se proprio volessi, ormai tutte le cose le hai già
fatte di sabato. Quando fa più figo non fare un cazzo, dicendo che è
perché hai avuto un sabato da leoni! Ecco, lì ho tutto il diritto e
l’approvazione sociale di oziare fino a stare male, fino a vomitare
le patatine e le caramelle secche di Halloween e il ginger caldo.
E per coronare questo sogno di gloria,
quale migliore ciliegina sulla torta di una full immersion
televisiva, devastante e annichilente e che aumenta ancor di più il
mal di testa?
Ed è durante una di queste
meravigliose maratone televisive, che l’unico occhio che tengo
aperto, in quanto l’altro è chiuso da un’oretta perché dorme
autonomamente insieme al mio buonsenso, vede Lui, anzi vede Loro. Il
Divino Otelma, o forse i Divini Otelma. Con l’abito viola e le
babbucce e il copricapo di raso con la tendina dietro, come quello
dei Laibach.
E mi viene in mente quanto erano belli
quei giorni in cui frequentavamo insieme, io e Loro, il corso di
Psicologia Qualcosa Orientale Qualcosa (eravamo davvero compagni di classe, eh!!). Lui aveva i vestiti degli
uomini comuni, ma tutti ridacchiavano lo stesso alle sue spalle. Solo
il professore lo prendeva sul serio, perché effettivamente faceva
degli interventi molto intelligenti. Ma che comunque facevano
sogghignare tutti gli altri universitari sbarbatelli e arroganti.
Ovviamente io non ridevo e ascoltavo ammirata cercando di percepire
il più possibile dal Divino.
Mentre lo guardavo in tivvù, come
sempre deriso da tutti, anche dalla Panicucci, che voglio dire
avrebbe ben da starsene seria anche solo per la miseria della sua
esistenza, mi veniva un po’ di tristezza nel pensare quanto un uomo
così singolare non possa che essere oggetto di scherno e bullismo in
una società in cui quasi tutti sono cresciuti a pane e conformismo.
Bisognerebbe stimare il Divino anche
solo per le sue performance e per la creazione del suo personaggio,
che nonostante tutto è più interessante sicuramente della Panicucci
con quella boccuccia sottile sottile e rossa rossa da perbenista
qualunque.
Almeno le labbra sottili sottili del
Divino Otelma dicono cose buffe, parlano in prima persona plurale, si
sono proclamate conte di Quistello,
Primo Teurgo della Chiesa dei Viventi, Gran Maestro dell'Ordine
Teurgico di Elios, Presidente Europeo dell'Ordre des Occultistes
d'Europe (O.D.O.D.E.) e Nazionale dell'Ordine degli Occultisti
d'Italia (O.D.O.D.I.), del Centro Italiano di Studi Astrologici
(C.I.S.A.) e dell'Unione Astrologico-Occultista d'Italia
(U.A.O.D.I.), Fonte di Vita e di Salvezza, Dispensatore di Verità
Archetipa, Luce dei Viventi.
E allora penso che, povero Otelma, in
questo mondo materialista e privo di spiritualità nessuno lo potrà
mai capire. Potrà solo essere oggetto di scherno e di guai
giudiziari. E pensare che si è anche preso due lauree per darsi un
tono e ottenere maggiore credibilità. Ma non è servito. Risulta
agli occhi del mondo solo un vecchio idiota che prende per il culo la
gente con gli abiti bislacchi e l’esoterismo e l’occultismo e per
questo qualunque stronzo demente si arroga il diritto di deriderlo
pubblicamente.
Non si capisce perché lui viene
trattato così e invece quel coglione che dice che parla con gli
angeli viene osannato (sempre visto dalla Panicucci, che pendeva
dalle sue labbra molto meno sottili e sicuramente più seducenti di
quelle del mago Otelma). Sì, sarà perché quello lì si dà un
tono. Con gli abiti belli. Gli occhi azzurri. E che dice che fa del
bene. Che non ci lucra. Ma intanto dice stronzate e le pubblica in un
libro che sicuramente non è gratis. E lui non ha assolutamente
niente di speciale. Non parla con il noi. Non ha le babbucce.
E penso -Povero Otelma, anche tu, anzi
anche Voi, come tanti di noi, siete vittime della contemporaneità.
Dei tempi in cui vivete. Pensa che prima della tivvù e della
massificazione e del conformismo e del materialismo contemporaneo
c’era un omino ancora più bizzarro di te, cioè di Voi. Anche lui
aveva gli abiti strani. Diceva cose strane. Si intendeva molto di
esoterismo e faceva i riti, e anche le orge. E firmava disegnando un
cazzo partendo dalla forma della sua iniziale. La A. di Aleister
Crowley.
Voi pensate, cari Otelmi, che magari,
se foste vissuti in un’altra epoca, avreste avuto la stessa fortuna
di Aleister, che ancora adesso è venerato da tutti gli occultisti ed
esoteristi e da buona parte dell’ambiente musicale e
cinematografico. Chissà, cari Otelmi, se sarebbe successo anche a
voi?
Certo, tutto questo è opinabile, mi si
può rispondere di no, che sicuramente Aleister aveva una marcia in
più del Divino e che aveva davvero i poteri e che conosceva
tantissime cose e che scalava le montagne altissime e che faceva i
riti potentissimi. Mentre magari il divino Otelma non sarebbe stato
in grado. E va bè, secondo me si sarebbe fatto valere, ma non posso
effettivamente averne la certezza.
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Ma una cosa di cui sono assolutamente
sicura è che se Aleister Crowley fosse nato nella nostra epoca, bè,
avrebbe avuto lo stesso identico destino di Otelma. Nessuno lo
avrebbe venerato. Altro che finire sulla copertina di Sgt. Pepper's.
Con i suoi abiti stravaganti, il cappello triangolare, le sue strane
teorie, i riti, la firma a forma di cazzo e la passione per le
perversioni sessuali….bè, dai….sarebbe stato ridicolizzato forse
anche più del Divino.
Avrebbe provato a farsi capire e a
giustificarsi. E sarebbe finito in tivvù. Sul divano della
Panicucci che avrebbe riso di lui, lo avrebbe interrotto mentre
parlava e tutti lo avrebbero deriso mentre se ne andava stizzito
dallo studio.
Avrebbe cercato di darsi una
credibilità studiando materie impegnative all’Università e
cercando di mantenere un basso profilo, ma sarebbe stato schernito da
quegli studenti pivellini. Avrebbe studiato comunque le religioni e
il buddhismo, ma non dall’amico ed ex-membro della Golden Dawn, Allan Bennet, bensì da Giacobbe all’Università
di Genova.
Avrebbe raccontato, dal divanetto di
Domenica 5, le cose incredibili che gli erano successe mentre era in
vacanza con la moglie al Cairo, ma anzichè essere preso sul serio,
Signorini avrebbe fatto vedere le foto di lui con un pessimo fisico
in procinto di tuffarsi nel Nilo, con un costumino imbarazzante. E
tutti a ridere. E allora avrebbe fondato Thelema, ma nessuno gli
avrebbe dato credito. Al massimo sarebbe stato seguito via internet
da qualche pazzoide amante del trash televisivo, che avrebbe scritto
un articolo ironico sul suo blog, perché fa molto hipster.
Avrebbe scritto un libro sotto
dettatura dello spirito Aiwass,
ma nessuno lo avrebbe comprato, preferendo quello sugli angeli che
parlano con quel bel ragazzo con gli occhi azzurri e il volto
rassicurante.
Avrebbe provato a fare un reality, ma
non di quelli famosi come l’Isola perchè lì non lo avrebbero
preso, ma magari, come Otelma, avrebbe partecipato ad un reality
spagnolo. Ma anche lì il pubblico, dopo un paio di puntate, avrebbe
trovato fastidioso un essere così volgare, perverso e sopra le
righe. E lo avrebbe mandato a casa col televoto.
Il soprannome “La bestia” sarebbe
diventato solo un nomignolo usato dai presentatori televisivi per
alludere sarcasticamente al suo terribile aspetto fisico. La sua
mitica frase “Do what thou wilt shall be the whole of the Law”
sarebbe diventata uno stupido tormentone usato nelle peggiori
imitazioni del personaggio a Colorado Cafè.
E così, triste e solo e incompreso, se
ne sarebbe andato a Cefalù, ad abusare di alcol e psicofarmaci e a
consumare la sua solitudine. E nessuno si sarebbe preso nemmeno la
briga di scacciarlo da lì, perché sarebbe diventato solo
l’ubriacone del paese, l’emarginato sociale che faceva le
ospitate in tivvù e di cui tutti ridevano e ridono ancora. Niente
alpinismo estremo, niente O.T.O.
La Magia Sexualis sarebbe stata
interpretata come un modo basso per adescare giovani prede sessuali,
utilizzato da un mago millantatore vecchio e pervertito, solo ed
alcolista. Sarebbero piovute denunce e condanne. E così sarebbe
morto in carcere, da solo, senza nessun tributo da parte di Ozzy
Osbourne, David Bowie, Genesis P. Orridge, Marilyn Manson, Coil,
Current 93, Mick Jagger, Death SS, Iron Maiden. Magari giusto una
menzione a Studio Aperto, tanto per farsi altre due risate alle
spalle del più grande esoterista ed occultista mai esistito.
E magari chissà, i vari Osbourne,
Bowie, Orridge, Manson, ecc si sarebbero dedicati alla celebrazione
del Divino Otelma, diventando adepti dell’Ordine Teurgico di Elios. E si sarebbero invece fatti un sacco di
risate guardando in tv quel vecchietto patetico, che firma con un
cazzo al posto della A.